Cucina marinaresca... piratesca!




Quando pensiamo a pirati, corsari e bucanieri lontani dalle burrasche e dalle vele, dagli arrembaggi e dalle cannonate, li immaginiamo seduti in qualche locanda a scolarsi fiumi di rum. Come tutti gli esseri umani, però, dovevano anche mettere qualcosa sotto i denti! Cosa mangiavano i pirati?

Secondo alcune storie che ci sono giunte, sulla cui veridicità ci sarebbe da discutere, ma noi amiamo il mare e le sue leggende, quindi la cosa ci lascia più o meno indifferenti, esistevano dei veri e propri "piatti pirateschi". 
Henry Morgan, ad esempio, pare fosse ghiotto di "Spezzatino Pepperpot": uno stufato di manzo e maiale con una salsa di manioca, ottimo conservante naturale che permetteva a questa pietanza di durare CENTO anni!


C'era poi la "Salsa Pepper Rum", specialità della ciurma di Barbanera: si preparava facendo bollire peperoncino, melassa e rum e facendola raffreddare mettendo del ghiaccio sul coperchio.



Come non ricordare anche i piatti preferiti da Black Bart Roberts: la "Insalata Salmigondis", una ricetta a base di carne, acciughe e senape; e la "Jambalaya alla salsiccia", un piatto simile alla paella a base di riso e carne di maiale.





Troppa carne? Tranquilli, i pirati ovviamente mangiavano anche piatti di mare. Ad esempio lo "Stufato di tartaruga" che veniva preparato con tanto limone, spezie e la carne di tartaruga.



Ricordiamo infine il "Granchio Matoutou", che si preparava bollendo e rosolando i granchi con pancetta, cipolla e manioca.



Nessun commento:

Posta un commento