Capo di Buona Speranza. Tempesta. Venti fortissimi. Onde alte come palazzi. Un capitano olandese, tale Willem Van der Decken, vuole comunque attraversare la tempesta e doppiare il Capo. Per questo è pronto a tutto, anche a stringere un patto col diavolo. Invoca il nome del Maligno e gli promette la propria anima, pur di superare la tempesta. Ma il vascello si spezza in due tronconi e affonda, trascinando con sé il capitano e l'intero equipaggio. La Morte stessa rifiuta l'anima di Van der Decken, che, da solo, si mette al timone del relitto del vascello avvolto in una spettrale e funerea bruma e comincia a navigare in eterno.
Questa è solo una delle tante versione della "Leggenda dell'Olandese Volante".
L’Olandese Volante è probabilmente la più famosa nave fantasma della storia. Di presunte navi fantasma che avrebbero solcato o solcherebbero ancora i sette mari ce ne sono a centinaia; l'Olandese Volante, però, si porta dietro resoconti scritti e persino la testimonianza di un sovrano, re Giorgio V. Ancora oggi c’è chi dice di aver intravisto il relitto dell'Olandese Volante navigare lungo le coste del Capo di Buona Speranza.
Un'altra versione della leggenda narra del capitano olandese Barent Fokke e del suo vascello, il Libera Nos. Mentrea le altre navi impiegavano oltre 6 mesi a raggiungere l’isola di Giava dall’Olanda, la Libera Nos ci riusciva in soli 90 giorni. I marinai a servizio di Fokke mormoravano di un patto con il diavolo stretto dal capitano, patto che gli permetteva di procedere a vele spiegante anche in mezzo alle tempeste. Il patto stretto con il maligno esigeva come contropartita la sua anima e fu così che, dopo 50 anni di viaggi per mare, la Libera Nos affondò per risorgere come nave fantasma. Al timone, l’anima dannata di Fokke, costretta a navigare in eterno sui Sette Mari fino alla fine dei tempi. Da quel giorno chiunque incontri il relitto dell’Olandese Volante si fa il segno della croce perché sa bene che su di esso c’è una ciurma di dannati e la vista del vascello porta sfortuna a chi naviga.
Fino a qui, nulla di strano. Leggenda affascinante, ma come tante altre. La cosa particolare è che gli avvistamenti dell'Olandese Volante sarebbero continuati, persino nel Novecento: nel 1943 venne avvistato a est di Suez e l’ammiraglio Karl Donitz scrisse sul diario di bordo che, dopo quella visione terrificante, i suoi uomini dicevano di preferire lo scontro diretto con una nave nemica piuttosto che dover avere un secondo incontro con la nave fantasma.
Sul sito Paranormale.com si parla di altri due avvistamenti "recenti":
Il 29 febbraio 1857 i marinai della nave Joseph Somers solcavano il mare al largo di Tristan da Cunha (nell’Atlantico meridionale) in una giornata particolarmente nebbiosa. Tutti furono testimoni di una nave dallo scafo nero che apparve dal banco di nebbia a prua e a vele spiegate tagliò la scia della loro nave. Nel passare a distanza ravvicinata il capitano e l’equipaggio videro chiaramente il comandante del vascello fantasma al timone, con gli occhi come carboni ardenti e una lunga capigliatura grigia svolazzante al vento. Quel giorno la stiva della Joseph Somers prese fuoco e tra le fiamme e la confusione i marinai udirono distintamente una risata spettrale attraverso la nebbia mentre il vascello spariva alla loro vista.
L’11 luglio del 1881 la nave Bacchante della marina reale inglese era in missione a largo del Sudafrica. Dal giornale di bordo del capitano risulta che durante la notte il famigerato vascello fantasma affiorò dalle acque e incrociò la Bacchante a prua. L’Olandese Volante appariva avvolto da un’inquietante luce rossastra che permettevano di vedere chiaramente gli alberi, i pennoni e le vele spiegate. La vedetta svegliò tutto l’equipaggio affinchè vedessero anche loro ciò che vedeva lui: era una nave molto antica, con lo scavo in più punti sfondato e per questo era impossibile che galleggiasse ancora; al timone non c’era nessuno e nessuno si intravedeva sopra coperta. Era solo un relitto abbandonato ed eroso dal tempo. Incredibilmente la mattina dopo il marinaio di vedetta quella notte venne trovato morto e alcuni giorni dopo anche il comandante morì in seguito ad un malore.
E' stata avanzata persino una spiegazione scientifica sul fenomeno, che incollo da wikipedia:
Un'altra versione della leggenda narra del capitano olandese Barent Fokke e del suo vascello, il Libera Nos. Mentrea le altre navi impiegavano oltre 6 mesi a raggiungere l’isola di Giava dall’Olanda, la Libera Nos ci riusciva in soli 90 giorni. I marinai a servizio di Fokke mormoravano di un patto con il diavolo stretto dal capitano, patto che gli permetteva di procedere a vele spiegante anche in mezzo alle tempeste. Il patto stretto con il maligno esigeva come contropartita la sua anima e fu così che, dopo 50 anni di viaggi per mare, la Libera Nos affondò per risorgere come nave fantasma. Al timone, l’anima dannata di Fokke, costretta a navigare in eterno sui Sette Mari fino alla fine dei tempi. Da quel giorno chiunque incontri il relitto dell’Olandese Volante si fa il segno della croce perché sa bene che su di esso c’è una ciurma di dannati e la vista del vascello porta sfortuna a chi naviga.
Fino a qui, nulla di strano. Leggenda affascinante, ma come tante altre. La cosa particolare è che gli avvistamenti dell'Olandese Volante sarebbero continuati, persino nel Novecento: nel 1943 venne avvistato a est di Suez e l’ammiraglio Karl Donitz scrisse sul diario di bordo che, dopo quella visione terrificante, i suoi uomini dicevano di preferire lo scontro diretto con una nave nemica piuttosto che dover avere un secondo incontro con la nave fantasma.
Sul sito Paranormale.com si parla di altri due avvistamenti "recenti":
Il 29 febbraio 1857 i marinai della nave Joseph Somers solcavano il mare al largo di Tristan da Cunha (nell’Atlantico meridionale) in una giornata particolarmente nebbiosa. Tutti furono testimoni di una nave dallo scafo nero che apparve dal banco di nebbia a prua e a vele spiegate tagliò la scia della loro nave. Nel passare a distanza ravvicinata il capitano e l’equipaggio videro chiaramente il comandante del vascello fantasma al timone, con gli occhi come carboni ardenti e una lunga capigliatura grigia svolazzante al vento. Quel giorno la stiva della Joseph Somers prese fuoco e tra le fiamme e la confusione i marinai udirono distintamente una risata spettrale attraverso la nebbia mentre il vascello spariva alla loro vista.
L’11 luglio del 1881 la nave Bacchante della marina reale inglese era in missione a largo del Sudafrica. Dal giornale di bordo del capitano risulta che durante la notte il famigerato vascello fantasma affiorò dalle acque e incrociò la Bacchante a prua. L’Olandese Volante appariva avvolto da un’inquietante luce rossastra che permettevano di vedere chiaramente gli alberi, i pennoni e le vele spiegate. La vedetta svegliò tutto l’equipaggio affinchè vedessero anche loro ciò che vedeva lui: era una nave molto antica, con lo scavo in più punti sfondato e per questo era impossibile che galleggiasse ancora; al timone non c’era nessuno e nessuno si intravedeva sopra coperta. Era solo un relitto abbandonato ed eroso dal tempo. Incredibilmente la mattina dopo il marinaio di vedetta quella notte venne trovato morto e alcuni giorni dopo anche il comandante morì in seguito ad un malore.
E' stata avanzata persino una spiegazione scientifica sul fenomeno, che incollo da wikipedia:
La nascita della leggenda di una nave fantasma che solca i mari potrebbe essere dovuta ad un fenomeno di illusione ottica. È possibile infatti che essa si riferisca alla rifrazione dei raggi solari dovuta alla diversa temperatura dell'aria che, in prossimità del pelo d'acqua, è più fredda rispetto a quella sovrastante (la stessa cosa accade, ma all'inverso, nelle giornate estive su strade asfaltate o luoghi caldi e assolati): si tratta di un miraggio spesso citato anche con il nome di fata morgana. In queste condizioni un oggetto posto al di là dell'orizzonte può comunque essere visibile, in quanto la rifrazione dovuta all'inversione del gradiente termico fa incurvare verso il basso la traiettoria dei raggi luminosi provenienti da oltre l'orizzonte: in questo modo si vedrebbe infatti la nave fantasma, ossia il riflesso di una nave reale, posta al di là dell'orizzonte di osservazione.
Una leggenda simile a quella dell'Olandese Volante fa parte della tradizione dell'isola cilena di Chiloé: ne è protagonista il Caleuche, una nave fantasma che naviga la notte nei dintorni dell'isola. Altro fantasma dei mari del Sud è "Ladylips", un fantasma apportatore di malasorte che appare nel Pacifico, privo della mascella inferiore, generalmente in un'area compresa tra lo Stretto di Magellano, Capo Horn ed il Canale di Beagle. Si manifesta solo durante violenti temporali, solo, al timone del suo veliero, il "Ville de Paris" (vascello realmente esistito ed andato perduto nel 1782) ed in luoghi inaccessibili ad un essere vivente. È riconoscibile, oltre che per la mascella mancante, anche per il volto bianchissimo, cadaverico, e per il caratteristico odore di pesce morto che sembra accompagnarlo.
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