Col generico termine di "pirati" sono spesso stati accomunati uomini di mare tra loro molto diversi. I bucanieri, i filibustieri, i corsari... tutti sono stati chiamati pirati. Ma vediamo nel particolare similitudini e differenze tra queste figure:
Bucaniere
Termine che deriva dal francese Boucanier e indicava i cacciatori di frodo che affumicavano la carne su una graticola di legno. Da questo metodo di cottura, chiamato barbicoa, deriva il termine barbecue, arrivato fino ai giorni nostri.
I bucanieri, detti anche "fratelli della costa", provenivano in genere dall'Inghilterra, dai Paesi Bassi e dalla Francia. Le loro basi nei Caraibi erano Hispaniola, Tortuga e Port Royal. Vittime dei loro saccheggi erano soprattutto le navi francesi, spagnole e olandesi.
Tra i bucanieri più celebri, di cui parleremo prossimamente su questo blog, ricordiamo: Jacques Jean David Nau detto l'Olonese, il gallese Henry Morgan, Bartolomeu il Portoghese, Alexander Braccio di Ferro e il francese Montambars lo Sterminatore, Ravenau de Lussan, Roc Brasiliano. Fu bucaniere persino una delle donne più famose della storia della pirateria: Jacquotte Delahaye, detta "Back From the Dead Red", La Rossa ritornata dalla Morte.
Filibustiere
La Filibusta era un'associazione di corsari e pirati (detti, appunto, filibustieri), venuti dalla Francia, Inghilterra e Paesi Bassi, che attaccavano città, navi e possedimenti spagnoli nella zona compresa tra il Golfo del Messico e il Mar dei Caraibi.
Il termine Filibustiere deriva dai bucanieri inglesi che venivano chiamati freebooters, cioè "saccheggiatori": "free", libero e "booty", bottino; quindi "colui che fa liberamente bottino".
Qual è la differenza tra un bucaniere e un filibustiere? Volendo semplificare, diremo che i bucanieri erano i pirati dell'entroterra, mentre i filibustieri erano i pirati del Mar dei Caraibi. Questa distinzione, col passare degli anni, perse ragion d'essere, tanto è vero che, ad esempio, l'Olonese e Henry Morgan furono sia bucanieri che filibustieri.
Corsaro
Volendo forzare la mano, potremmo dire che i corsari erano dei "pirati legali". Questa contraddizione in termini è dovuta al fatto che i corsari erano marinai al servizio del governo di uno stato, cui cedeva parte degli utili, ottenendo in cambio lo status di combattente (lettera di corsa) per quello stato e la bandiera (il che lo autorizzava a rapinare solo navi mercantili nemiche e a uccidere persone, ma solo in combattimento). Erano, in pratica, dei mercenari di mare assoldati dagli stati. Anche se compivano atti illegali (furti, rapine, omicidi), lo facevano comunque sotto una legittimazione legale, ovvero la lettera di corsa che era consegnata al loro armatore (o capitano) dal governo di uno stato.
La lettera di corsa era un documento, firmato da un sovrano, che concedeva al proprietario di un mercantile il diritto, nel caso in cui la nave o il carico andassero rubati o distrutti, di reagire attaccando a sua volta il nemico per rifarsi delle perdite. Ben presto, però, non fu più necessario attendere di perdere il proprio carico per assaltare i mercantili battenti una bandiera nemica...
Tra i corsari più famosi ricordiamo: Francis Drake, Amaro Pargo, Robert Surcouf, René Duguay-Trouin, Khayr al-Din Barbarossa, e l'italiano Giuseppe Bavastro.
La lettera di corsa era un documento, firmato da un sovrano, che concedeva al proprietario di un mercantile il diritto, nel caso in cui la nave o il carico andassero rubati o distrutti, di reagire attaccando a sua volta il nemico per rifarsi delle perdite. Ben presto, però, non fu più necessario attendere di perdere il proprio carico per assaltare i mercantili battenti una bandiera nemica...
Tra i corsari più famosi ricordiamo: Francis Drake, Amaro Pargo, Robert Surcouf, René Duguay-Trouin, Khayr al-Din Barbarossa, e l'italiano Giuseppe Bavastro.
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